La storia di Pescocostanzo affascina. La sua preservazione fino ad oggi ha dell'incredibile.
Difficile immaginare un centro di così piccole dimensioni (circa 1.500 abitano) e in posizione così elevata che raccolga in sé tanti elementi di importanza storica, artistica e culturale, tanti aspetti di rilevante interesse per chi indaga sui fenomeni di conservazionetrasformazione di una antica comunità sociale, e tanti motivi di forte richiamo e po sibilità di "fruizione" per il turista.
Alla indubbia bellezza naturale dei luoghi e alla ricchezza floro-faunistica e boschiva dell'ambiente, Pescocostanzo affianca l'intatto assetto urbanistico del passato, una fisionomia sociale non stravolta dalle novità, che rendono un carattere di eccezionalità a quest'area e ne fanno da tempo un oggetto di studio da parte di università, storici dell'arte, urbanisti.
Pescocostanzo ha saputo recuperare l'antico ruolo, accreditandosi definitivamente come meta di turismo d'arte e cultura, oltre che di soggiorno estivo e sport invernali. Tale ruolo oggi è magnificato dal riconoscimento di "sede culturale" del Parco Nazionale della Maiella.
La Basilica di Santa Maria del Colle di Pescocostanzo
La Chiesa Collegiata dell'Assunta, oggi Basilica, dedicata a anta Maria del Colle, è il monumento più insigne del paese. Uno dei templi più interessanti della regione per patrimonio d'arte e ricchezza di arredi.
Già esistente prima del secolo XV, caduta con il terremoto del 1456, venne ricostruita nel 1465, con ampliamento a tre navi della precedente Cappella.
L'edificio, dalla complessa struttura conseguente ai diversi ampliamenti che si sono succeduti a partire dal secolo XVI (prima trasformazione e ampliamento con l'aggiunta di altre due navate, il prolungamento delle stesse e spostamento degli elementi compositivi architettonici dalla facciata est alla nuova posizionata lateralmente a nord), occupa una posizione predominante rispetto all'ampliamento rinascimentale del paese.
L'accesso alla chiesa avviene quindi da un magnifico portale tardo-romanico (1558), che arricchisce quest'ultima facciata e che conclude la prospettiva della grande scalinata (1580), a metà della quale s'apre il portale tardorinascimentale di S.M. del Suffragio dei Morti.
L'interno della chiesa presenta una grandiosa architettura (che si può definire romanico-rinascimentale) a pilastri ed archi in pietra, che dividono l'ambiente in cinque grandi navi. Imponenti i soffitti a cassettoni in legno scolpito che coprono tutte le navate.
All'interno della Cappella: sulla volta, affresco la "gloria del Paradiso" di Antonio Borsillo da Larino; sulla parete di fondo stucchi ornamentali dei maestri comacini Ferradini e Gianni di Como; sugli altari laterali due opere pittoriche di pregio: di Francesco Antonio Peresi (Sacra Famiglia 1682) e di Giovan Paolo Cardone, di scuola raffaellesca (Madonna del Rosario 1580) col resto della chiesa sono numerosissirni gli altari in pietra, legno e marmo dei secoli XV-XVlII, dalle ancone quasi sempre a colonna, ricche di sculture e paliotti in marmo commesso, di fogge svariatissime.
Da sottolineare l'artistico altare in testa alla seconda navata, opera d'intaglio di Palmerio Grasso, che racchiude la statua Iignea policroma della Madonna del Colle, raro esempio di arte medievale abruzzese.