Un vasto territorio (circa 30 kmq di superficie) di grande valenza naturalistica e paesaggistica, nella parte più meridionale della provincia aquilana, lungo il quale si snodava l'antichissimo tracciato che rappresentò il collegamento tra i Peligni e i Sanniri Carricini di "Aufidena".
Quel percorso appartenne alla via Minucia, narrata da Orazio, e fu la Via degli Abruzzi, l'itinerario principale tra le regioni del nord e il meridione, frequentato dai mercanri del Rinascimento.
L'attraversarono in tanti, da Annibale a San Bernardino da Siena, da Boccaccio a Vittorio Emanuele II, da Mazzini ai re Angioini e Aragonesi. Oggi quell'antico tracciato rappresenta la "via del turismo" .
A cavallo tra il Parco Nazionale d'Abruzzo e quello della Majella, con i centri di Roccaraso - Rivisondoli - Pescocostanzo, questa "regione" è il più attrezzato comprensorio turistico, estivo ed invernale, della montagna abruzzese.
Facilmente raggiungibile attraverso la A25 Roma-Pescara, che si lascia al casello di Sulmona, oppure dalla A1 fino a Caianello, per chi viene da Napoli, o San Vittore per chi viene da Roma, ma anche attraverso la fondovalle del Sangro per il traffico proveniente dalla costa adriatica.
Gli Altipiani Maggiori costiruiscono la più importante affermazione del turismo montano abruzzese, il punto di forza della regione.
Una grande capacità ricettiva, diversificata in strutture per ogni esigenza e gusto, con attrezzature e attrattive attue a proporre "vacanza" sia nel periodo invernale e sia nel periodo estivo.
I tre centri che popolano questo sistema di altopiani sono: Roccaraso, Rivisondoli e Pescocostanzo. Questi paesi son tutti di antiche origini e naturalment elegati tra loro.